Rilanciamo la notizia diffusa dall’Autorità Garante della Concorrenza che annuncia la decisione del Consiglio di Stato, che nelle motivazioni di una sentenza appena pubblicata, sostiene il potere di Agcom a imporre rimborsi automatici. Gli operatori sanzionati dall’Autorità sono Fastweb, TIM, Vodafone e Wind Tre. Il motivo: l”Intesa è anticoncorrenziale”. I rimborsi sono stati dati fino ad ora solo ai (pochi) utenti che li hanno richiesti espressamente e nelle modalità da loro indicate.
Il Consiglio di Stato appoggia l’idea che i rimborsi per le tariffe a 28 giorni debbano a essere automatici, laddove finora gli operatori hanno voluto darli solo a chi ne facesse richiesta espressa. E’ quanto si rivela nella sentenza, appena pubblicata, con cui il Consiglio di Stato respinge un ricorso di Vodafone contro la delibera Agcom che stabilisce i rimborsi agli utenti.
La decisione del Consiglio era già nota a luglio, ma solo adesso che è stata pubblicata la sentenza ne emergono portata ed effetti. Nelle motivazioni della sentenza i giudici si riferiscono infatti alle attività di tutti gli operatori. Anche con un linguaggio molto duro: il passaggio coatto a tariffe 28 giorni (nel 2017) è stato “sleale” ed “eversivo”. La sentenza del Consiglio di Stato è importante soprattutto perché interviene su un punto ancora aperto: come debbano essere fatti questi rimborsi. Agcom ha sempre affermato che gli operatori dovevano darli in automatico, mentre questi ultimi hanno ribadito la correttezza di scegliere di erogarli solo a chi li richiedesse (seguendo per altro le modalità da loro decise).
Per saperne di più : Un articolo a firma di Alessandro Longo pubblicato su Repubblica dal titolo Bollette a 28 giorni, multa dell’Antitrust da 228 milioni di euro alle compagnie; la copia della sentenza del Consiglio di Stato.
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