La manutenzione del verde e le capitozzature degli alberi (pratica dannosa per le piante e pericolosa per le persone)

Gli alberi di via ex Tramvia a Fusignano – Prima

Quando è apparsa la possibilità di utilizzare il computer per scambiarsi pareri e opinioni ci furono fior di intellettuali che salutarono questa novità pensando che nella vita di tutti noi ci fossero più opportunità per diffondere virtù e conoscenze. Avevano ragione, ma non avevano valutato il rovescio della medaglia e cioè che questa opportunità avrebbe potuto essere usata malamente. Ad esempio soltanto per dividersi fra coppiani e bartaliani e juventini e interisti, per insultare chi la pensa diversamente, o semplicemente come surrogato degli incontri personali o di gruppo. Siamo arrivati al punto di doverci difendere dalle notizie false, comprare delle scatolette apposite per tutelare le carte di credito, evitare di usare la tecnologia per paura del “fishing” (spero si scriva così). L’insulto e il “partito preso” hanno sostituito quasi completamente il confronto delle idee e la possibilità di valutare anche le opinioni diverse dalle nostre o cambiare le nostre abitudini alla luce di nuove conoscenze.

Gli esempi potrebbero essere tanti. Fra questi, c’è anche la convinzione che gli alberi vadano tagliati a prescindere. Cioè “castrati” ad ogni stagione con capitozzature, per essere più sicuri che non ci cadano in testa sull’auto o anche solo per evitare di dover raccogliere le foglie ad ogni autunno. Si leggono anche sui “social” proteste e consigli che vanno in questa direzione. Complici di questi consigli sono spesso cittadini ignari, ma anche operatori del settore con scarsa conoscenza della materia o, peggio, guidati da un interesse economico.

Gli alberi di Via ex Tramvia a Fusignano – “Dopo la cura”

 

La manutenzione del verde – pubblico o privato che sia – è importante ma fare manutenzione non significa abbattere più che si può e per questo esiste un regolamento del verde che spiega che non è necessario “capitozzare” a prescindere. Cioè spendere soldi per essere sicuri che gli alberi non cadano. Nessuno è nato “già imparato” e quindi è bene andare a vedere cosa dicono quelli che qualcosa ci capiscono. C’è ad esempio un fascicolo della Società Internazionale dell’alboricultura che cerca di dare una mano. Vi si legge che “La capitozzatura è probabilmente la più pericolosa pratica conosciuta. Malgrado più di 25 anni letteratura e seminari che spiegano i pericolosi effetti la capitozzatura rimane una pratica comune”. E’ la sezione italiana della International Society of Arboricolture che spiega perchè questa pratica così diffusa non è una tecnica accettabile di potatura e offre alcune soluzioni alternative. La tesi di questi esperti sostiene che cosa si intende per capitozzatura; perchè stressa gli alberi; perchè è molto costosa; quali sono le alternative; perchè è utile affidarsi ad esperti. Infatti la capitozzatura causa il deperimento della pianta può provocare scottature; crea pericolo aggiuntivo e rende brutti gli alberi. Se si ha l’obiettivo di spendere meno, fare un lavoro fatto bene che crea meno pericoli e non moltiplica le spese – è bene preoccuparsi del livello di competenza di chi deve eseguire i lavori.

La necessità di non capitozzare gli alberi…. fornita dalla sezione italiana della International Society è spiegata dal fatto che la capitozzatura rimuove dal 50% al 100 % della chioma di un albero. Senza la parte che produce l’energia necessaria da una pianta, le foglie, questa può temporaneamente “morire di fame”. La severità della potatura può innescare un meccanismo di sopravvivenza. La pianta attiva le gemme latenti forzando la rapida crescita di germogli attorno ad ogni taglio. L’albero ha bisogno di creare, il più presto possibile, una nuova chioma. Se un albero non possiede l’energia di riserva per creare una nuova chioma sarà seriamente danneggiato e rischierà di morire. Un albero danneggiato è più vulnerable ad attacchi di insetti e malattie infestanti. Ampie ferite da potatura espongono “alburno e durame” agli attacchi. La pianta può non possedere l’energia sufficiente per “difendersi chimicamente” da invasioni. Alcuni insetti sono attratti dai segnali chimici degli alberi danneggiati.”
La conclusione degli esperti è anche che “la capitozzatura è costosa” e produce la necessità di mettere mano continuamente al portafoglio per evitare guai peggiori. Si documenta infatti che “Il costo della capitozzatura non è limitato al costo dell’azione in se” e che se l’albero sopravvive richiederà costanti potature per diversi anni. Se l’albero muore dovrà essere abbattuto e rimosso. La capitozzatura è una costosa pratica di potatura”. Ci sono infatti alcuni costi nascosti in questa pratica da tenere presente specie da parte dei privati ma anche dalle amministrazioni pubbliche che si affidino ad aziende che praticano i prezzi più bassi. Uno di questi è la riduzione del valore della proprietà. Si mette in rilievo infatti che alberi in salute possono aggiungere un 10/20% di valore di una proprietà perchè un albero sfigurato da capitozzatura, quindi non sano nè sicuro, è considerato un futuro costo. Un altro costo nascosto è la responsabilità. L’albero capitozzato è predisposto a rotture e può essere pericoloso. Dal momento che la capitozzatura è riconosciuta come una pratica inaccettabile di potatura, ogni danno causato dalla caduta di rami o intere branche può essere riconosciuta come negligenza presso un tribunale”.

Nota: La parte tecnica di questo post è tratta dalla brochure del “Programma di Informazione” ,della International Society of Arboricolture – Segreteria operativa presso la Scuola Agraria del Parco di Monza.



Categorie:Le notizie

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