Dopo la pubblicazione su alcuni organi di stampa della notizia che 800 cittadini lughesi hanno firmato una petizione contro le piste ciclabili, è stata scritta una “lettera aperta” che prende le distanze da quella posizione.
La discussione che si è aperta su questa lettera sulle pagine “social” della Bassa Romagna è molto interessante. Negli interventi che si sono succeduti ci sono senza alcun dubbio elementi di strumentalizzazione a fini elettorali da parte di alcuni soggetti vicini a posizioni di destra che in realtà hanno promosso la petizione e che si commentano da soli. Qualche “Leone da tastiera” forse ha scritto commenti sulla base del titolo senza aver neppure letto la lettera aperta. Altri hanno invece presentato osservazioni e controproposte: opportunità di fare una pista ciclabile sulla Via Emaldi e non su altre direttrici; problematiche non risolte, specie quelle che riguardanti la mobilità di sogggetti svantaggiati (inabili, persone bisognose di aiuto come anziani, neonati ed altri). Altri ancora hanno presentato osservazioni sulla struttura della pista non priva di problemi come ad esempio la larghezza della carreggiata che, fra l’altro, presenta un misto fra acciottolato e asfalto.
In realtà le questioni poste denotano il bisogno di un intervento sulla mobilità cittadina ben più importante di quello messo in opera, che abbia la capacità di rispondere a esigenze più complessive di quella che può risolvere una singola pista ciclabile.
Qualsiasi intervento di questo genere deve essere affrontato sulla base di una maggiore conoscenza – tramite ascolto degli interessati – delle problematiche da affrontare, che evidentemente in questo caso, come in molti altri, non ha avuto luogo, con il risultato che alle giuste osservazioni si agganciano strumentalizzazioni di ogni tipo, comprese quelle di chi in realtà cerca soltanto di conquistare qualche voto in più alle prossime elezioni.
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Questo il testo della “Lettera aperta sulle piste ciclabili a Lugo”
E’ uscita la notizia che riporta come, a Lugo, ben 800 cittadini hanno deciso di firmare una petizione contro chi (ovvero il governo locale della città romagnola), ha deciso di realizzare una rete di piste ciclo/pedonali per favorire gli spostamenti destinati a ridurre l’inquinamento atmosferico e favorire spostamenti più sicuri, salutari ed economicamente più vantaggiosi.
Fa parte della notizia anche l’informazione che i firmatari sarebbero in buona parte genitori preoccupati per l’impossibilità di scaricare i figli direttamente sul marciapiede della scuola e commercianti desiderosi di ricevere i clienti direttamente davanti alle vetrine dei loro negozi. Non sappiamo se i giornali che hanno dato la notizia prevedono di continuare l’informazione per capire più a fondo quale sia l’opinione dei cittadini lughesi sulla decisione dell’amministrazione comunale. Nel caso, possiamo suggerire di sentire anche l’opinione di chi fosse desideroso di poter raggiungere la scuola con mezzi meno inquinanti e fumosi. Magari anche a piedi o in bici, oppure con i monopattini elettrici ai quali viene indicato, non di fare zig zag fra le auto ma scegliere, quando c’è, una pista riservata alle bici. Ulteriore suggerimento è quello di sentire tra l’altro il parere degli anziani e dei disabili desiderosi di potersi muovere autonomamente nella città senza dover chiedere ogni volta l’aiuto di familiari. Agli esercenti lughesi che vengono sempre chiamati in causa in quanto portatori di un interesse legittimo (quello di poter esercitare la loro attività meglio di quanto non facciano ora) è bene segnalare che questo non dipende affatto dalla disponibilità di un centinaio di posti auto in più o in meno. Infatti nei super o ipermercati loro concorrenti i clienti percorrono ben più di cento metri per entrare nei negozi. Spesso anche per andare nei negozi del Pavaglione e dintorni (specie nei giorni di mercato) già oggi si parcheggia nei posti auto del Globo.
Luigi Rambelli (“luigi.rambelli@gmail.com”)
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