Per varie ragioni ci si trova ad avere a che fare con la raccolta differenziata dei rifiuti in diverse isole ecologiche. Anche per questo nascono alcune curiosità, forse secondarie, ma ricorrenti. Spesso si chiede ma non si hanno risposte. Sarebbe interessante sapere come mai ci sono differenze nel modo in cui si devono separare i rifiuti in modo diverso da un’isola ecologica ad un’altra. Esempio? A Fusignano la carta va in un contenitore e il cartone in un’altro mentre nell’Imolese carta e cartone vanno nello stesso contenitore. Ancora….. a Fusignano barattoli di metallo e vetro vanno nello stesso contenitore mentre nell’imolese il vetro va da solo mentre i barattoli di metallo vanno nel contenitotre della plastica. Anche i RAEE (rifiuti elettronici ecc.) sono trattati diversamente. Nell’area ravennate c’è un rimborso di entità piuttosto diversa rispetto ad alcune aree della provincia di Bologna. E dire che l’azienda di raccolta (Hera) è sempre la stessa .
Per la verità anche su altri aspetti si trovano differenze notevoli. Sia per per quando riguarda la raccolta dove dovrebbe essere praticato il principio “chi inquina paga” (cioè chi produce molti rifiuti paga di più) previsto dalla legge da circa 20 anni. Invece sono ancora pochi i comuni nei quali questo principio non viene applicato. In alcuni si raccolgono i rifiuti “porta a porta”, altrove ci sono cassonetti “sotto chiave” che si aprono solo con la tessera familiare; in altri si preferisce lasciare tutto aperto e spesso in queste realtà si vedono i cassonetti stradali che vengono riempiti a fine giornata (o settinana) da furgoncini “vaganti” che aiutano a far crescere i rifiuti prodotti e le bollette della TARI. Ci sono aree nelle quali si preferisce fare le predica ai cittadini, ma non pare ci siano grandi risultati. Anche le “soluzioni” repressive (guardie ecologiche volontarie e/o telecamere) messe in atto con grandi annunci, per arginare queste pratiche, non sembrano in grado di raggiungere gli obiettivi annunciati. Lo dimostrano anche i dati pubblicati dalle agenzie regionali e nazionale (ARPA e ARPAE) che spiegano che le uniche aree che hanno diminuito la produzione di rifiuti urbani sono quelle dove è stato attuato il principio che chi produce molti rifiuti paga di più. E dato che le bollette della TARI che sono arrivate in questi giorni in tutte le case crescono in base alla quantità di rifiuti da smaltire è evidente che c’è qualcosa da cambiare rispetto alla situazione attuale basata sulla superfice degli alloggi. In molti comuni non è più così e sono quelli dove i rifiuti da smaltire sono calati.
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