Trasporti e mobilità nel territorio all’interno e con l’esterno dell’Unione della Bassa Romagna.

Mobilità sostenibile? Per cominciare occorre migliorare sostanzialmente il sistema ferroviario e rafforzare il trasporto pubblico locale realizzando un sistema di interconnessione fra le diverse modalità di spostamento delle persone (su gomma e su ferro). La recente decisione di Rete FS di chiusura della biglietteria di Lugo va nella direzione opposta a quella della promozione del ricorso al trasporto pubblico e va dunque respinta.

Il territorio della Bassa Romagna è attraversato da 3 assi ferroviari: la linea Rimini/ Ravenna/Lugo/Imola e Bologna; la linea Ferrara/Rimini, e la linea Lavezzola/Lugo/Faenza. Un altro itinerario importante collegava Lugo/Massalombarda con Bologna. Il ripristino di questa tratta chiusa nel 1966 e sostituita da mezzi su gomma è oggetto di uno studio gestito dalla Provincia di Ravenna e dall’Area Metropolitana di Bologna che ne dimostra la fattibilità e la convenienza. Attualmente la linea Autobus Bologna/Lugo è servita da più corse su gomma, sostitutive del collegamento ferroviario, antiquate e con costi decisamente più importanti.

Da segnalare il fatto che, sia pure non evidenziata dagli orari ferroviari, esiste una relazione ferroviaria diretta fra Lavezzola/Lugo e Firenze (Santa Maria Novella), via Faenza, con possibilità di collegamento su Ferrara. Una semplice riorganizzazione del servizio in termini di orari e frequenze potrebbe realizzare relazioni importanti sia per gli studenti, per i lavoratori pendolari e per agganciare importanti flussi turistici.

I passi avanti della tecnologia ferroviaria, lo stato della fluidità del traffico privato e la necessità di abbattere di buona parte delle polveri sottili che inquinano il territorio, consigliano una robusta cura del ferro anche per i trasporti regionali. Questa scelta oggi è decisamente sostenibile. Anche in assenza di elettrificazione la linea Lavezzola Granarolo Faentino può essere potenziata ricorrendo ai convogli ferroviari dotati di “flirt bi-modale” in grado di viaggiare sia con motori diesel che elettrici, secondo la disponibilità presente sulle singole tratte percorse. La riorganizzazione del servizio pubblico di trasporto passa anche attraverso un sistema tariffario integrato strada/ferrovia che assuma come parametro esclusivamente la lunghezza dei percorsi dalla partenza all’arrivo, indipendentemente dalla modalità di trasporto utilizzata.

Politiche del trasporto mirate all’innovazione, alla tutela della salute e alle nuove necessità di spostamenti, richiedono interventi di ordine sociale. In molti paesi europei per gli studenti l’iscrizione alle scuole superiori e all’università prevede il diritto di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici. Altrettanto dovrebbe valere per i lavoratori dipendenti e per gli anziani!

Per saperne di più su: “un programma per la Romagna Estense” di cui quella sul trasporto pubblico è il punto 6.



Categorie:Dall' Emilia Romagna, I documenti, Le opinioni

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