Nella polemica di fine d’anno a proposito dei servizi ferroviari e in particolare dei “nuovi” (?!) orari si è discusso molto della soppressione di alcune fermate e delle modifiche organizzative intervenute. Tra Trenitalia e l’Assessorato Regionale ai Trasporti della Regione Emilia Romagna vi è stato un rimpallo di responsabilità (che mostra la corda) per i disservizi che si sono verificati. Di fronte alle proteste dei pendolari gli amministratori hanno accusato Trenitalia che da parte sua ha risposto, punto per punto, riversando le responsabilità sugli amministratori sostenendo che le decisioni erano state prese di comune accordo.
Contro chi si protesta quando il gestore è una struttura “cogestita” con Trenitalia?
Giustamente molte proteste hanno chiesto l’intervento degli amministratori in quanto finanziatori del servizio di trasporto locale (sia del trasporto con il treno che di quello su gomma). Ciò che è rimasto in ombra però è che dal 2019 si ha a che fare con un gestore del trasporto su ferro che in realtà è la struttura mista fra Trenitalia e Tper che si è aggiudicata la gara fatta a suo tempo dalla Regione Emilia Romagna. Quindi il pubblico non appare soltanto come “finaziatore” ma anche come “cogestore” del servizio. E allora????
La nuova domanda di servizio fra pendolari turisti (o più semplicemente “viaggiatori”).
Va considerato sempre di più che un trasporto efficiente fattore di sviluppo e di qualità riguarda il traffico pendolare, ma anche i traffici indotti da mutazioni del sistema turistico, orientato sempre di più su vacanze che comprendono destinazioni plurime. Nella stesso viaggio, proveniente da altre regioni italiane o dall’estero (in aereo o in treno), il turista moderno e più esigente può desiderare di visitare città di mare, d’arte e di collina e anche per questa ragione serve un servizio di trasporto molto diverso da quello finora disponibile. E’ quindi giusto preoccuparsi del servizio ai pendolari ma forse sarebbe meglio che ci si preoccupasse dei viaggiatori in quanto tali (sia pendolari che non). E’ quindi del caso valutare anche le possibili ripercussioni che si potranno avere sul traffico turistico. E diversamente dai pendolari che giustamente protestano davanti alle stazioni, il possibile turista, potendolo fare, sceglierà una destinazione meglio servita.
Un secondo aspetto in ombra riguarda il rapporto con le moderne tecnologie esistenti e disponibili.
Per una analisi corretta va considerata anche l’aumentata capacità di esercizio e la velocità dei treni moderni dichiarata da Trenitalia. Dalla cartella distribuita il 20 gennaio 2017, in occasione della Conferenza Stampa nella quale Trenitalia e Hitachi Rail Italy hanno presentato Rock (il nuovo treno), presenti Mazzoncini (AD FS), Onesti (Presidente Trenitalia), Morgante (AD Trenitalia), Manfellotto (CEO Hitachi), si apprende che “L’accordo quadro siglato fra Hitachi Rail Italy e Trenitalia prevede possibilità di fornitura fino a 300 treni per un importo complessivo di circa 2,6 miliardi di euro. La flotta fa parte della nuova fornitura da 450 nuovi convogli per il trasporto regionale, del valore complessivo di 4 miliardi di euro.Composto da 5 carrozze, lungo 136 metri e largo 2,8, il nuovo treno Rock avrà una capacità complessiva di 656 passeggeri (il top di gamma del settore) e 4 carrelli motore che gli consentiranno di raggiungere una velocità di 160 Km/h, con una accelerazione superiore a 1 m/sec2. Caratterizzato da casse in lega leggera, da motori di trazione distribuiti lungo l’intero convoglio e ampi spazi a disposizione dei passeggeri, consentirà prestazioni uniche sul mercato in termini di peso a passeggero, capacità di trasporto per unità di lunghezza, consumi a passeggero chilometro (-30% rispetto ai più recenti veicoli circolanti in Italia)….”.
Per avere un quadro più completo è bene riprendere anche parte di quanto dichiarato in una intervista dell’Assessore Reg.le ai Trasporti Raffaele Donini, il 14 aprile 2017.
Miglioramento del servizio e del materiale rotabile.
Domanda: Il nuovo treno Rock di Trenitalia debutterà proprio in Emilia Romagna, con 39 convogli la cui produzione è stata avviata a gennaio negli stabilimenti Hitachi Rail Italy. Come è riuscita la Regione ad aggiudicarsi questo primato?
Risposta: Innanzitutto perché la collaborazione con Trenitalia è stata proficua e positiva sin da subito. La Regione Emilia Romagna nel 2013 è stata una delle prime in Italia a decidere di compiere una gara a lotto unico, la cosiddetta Gara del Ferro, per l’affidamento dei servizi ferroviari, vinta dal raggruppamento d’azienda Trenitalia-Tper. La gara prevede il rinnovo sostanziale del materiale rotabile con 75 treni nuovi nel 2019 e ulteriori 21 nei primi 11 anni di contratto di servizio. In attesa dell’arrivo dei nuovissimi Hitachi Rail Italy e dei restanti mezzi, abbiamo messo in campo con Trenitalia e Tper un piano di anticipazione di 22 nuovi treni, che si completerà entro il 2017.
Responsabilità per la definizione di orari e caratteristiche del servizio
Domanda: Dal 2019, con l’entrata in vigore del nuovo Contratto di Servizio, Trenitalia e Tper daranno ufficialmente vita a un’azienda unica per il trasporto ferroviario. Quali saranno i vantaggi per i passeggeri?
Risposta: Dal 2019 i pendolari potranno serenamente salire su un regionale in Emilia Romagna sapendo che a gestirlo sarà un’azienda unica, con un unico sistema di bigliettazione. Oltre a ciò ovviamente una chiara facilitazione per la Regione, responsabile del trasporto ferroviario, nell’interloquire e definire le politiche della mobilità su ferro con un soggetto unico.
Raccordo fra i diversi mezzi di trasporto (treno+autobus):
Domanda: Sono tanti i pendolari in Emilia Romagna che utilizzano nel loro percorso quotidiano sia il treno che l’autobus. Sono previste delle novità per quanto riguarda la mobilità integrata ferro – gomma?
Risposta: Già da alcuni anni la Regione si è posta, insieme alle aziende di trasporto su ferro e su gomma, il tema di come poter agevolare coloro che ogni giorno utilizzano diversi mezzi, principalmente per recarsi al lavoro o a scuola. Basti pensare che oggi questi cittadini devono acquistare un abbonamento mensile o annuale per il trasporto ferroviario al quale ne aggiungono uno ulteriore per utilizzare gli autobus. Abbiamo quindi deciso di prevedere già dal 2018 una vera e propria rivoluzione. Qualunque abbonato dell’Emilia Romagna che ha come origine o destinazione una delle città capoluogo potrà utilizzare gli autobus urbani senza doversi dotare di un ulteriore abbonamento. Un risparmio per ognuno di loro di circa € 180 all’anno. Un incentivo per chi decide di lasciare l’automobile in garage e di viaggiare con i mezzi pubblici”.
Su quest’ultimo punto sarebbe stato opportuno che l’assessore rispondesse anche a un’altra domanda, Questa….. ma perchè la possibilità di viaggiare gratis con i mezzi pubblici è riservata soltanto ai viaggiatori residenti nelle città capoluogo? Chi abita in una località più piccola, che non è capoluogo, è un cittadino di serie B?. Cosa o chi impedisce di estendere a tutti i viaggiatori questo trattamento? Si tratta di una questione sulla quale forse sarà opportuno riflettere.
Categorie:Le notizie
Rispondi