Gilberto Minguzzi, portavoce di Partecipazione Sociale, ha espresso tutta la sua preoccupazione in merito alla cancellazione di diverse fermate a Lugo conseguenti all’introduzione dei nuovi Regionali Veloci da parte di Trenitalia, dicendosi anche allarmato dalle conseguenze ambientali di tale cambiamento: “È questo il risultato della nuova gestione delle ferrovie locali da parte della Regione Emilia Romagna? Se ora si avverasse la notizia trapelata in questi giorni della cancellazione della fermata a Lugo dei treni veloci, dopo la chiusura della biglietteria, ci troveremmo di fronte ad un orientamento consolidato di FS che terrebbe conto soltanto della profittabilità immediata dei servizi, senza alcuna visione d’insieme di riorganizzazione della mobilità finalizzata al miglioramento della qualità della vita, dell’aria e al contenimento dello smog”.
Minguzzi ha proseguito il suo intervento scendendo nei particolari: “E’ la Regione che finanzia, autorizza e gestisce direttamente il servizio trasporto pubblico locale: dunque intervenga rapidamente per scongiurare una scelta operativa miope, foriera di un ulteriore arretramento nella politica trasportistica e nella lotta allo smog. Il futuro sostenibile vuole che ci si adoperi per una riduzione del traffico automobilistico che, oltre che essere fonte di incidentalità, inquina rilasciando polveri sottili, non solo per emissioni, ma anche per scorrimento sul manto stradale. Per ridurre la congestione del traffico veicolare occorre privilegiare la mobilità sostenibile, in particolare quella ciclopedonale integrata con ferrovia, potenziando i collegamenti ferroviari veloci per mezzo del rinnovamento del materiale rotabile, adottando il sistema tariffario integrato strada/ferrovia che assuma come parametro esclusivamente la lunghezza dei percorsi dalla partenza all’arrivo, indipendentemente dalla modalità di trasporto utilizzata”.
Minguzzi ha ricordato infine, la revoca del blocco del diesel da parte della Regione: “Ricordiamo che lo scorso 8 ottobre la Regione Emilia Romagna annunciava la revoca del blocco dei diesel Euro 4, precedentemente annunciato. Noi avevamo commentato affermando che “Le oscillazioni della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna in materia di provvedimento Antismog (Divieto di circolazione alle auto Euro 4, prima si, poi no) dimostrano l’insostenibilità di approcci estemporanei, basati tanto su misure spot ad alta incidenza sociale (penalizzazione di un intera fascia sociale meno abbiente, che utilizza l’auto per recarsi al lavoro, in mancanza di mezzi pubblici), quanto su scarsa incidenza sui fattori di criticità ambientale che si intendono contrastare. Qualunque intervento che si limiti a prendere in considerazione solo una parte delle fonti d’inquinamento, come nel caso delle auto di meno recente immatricolazione, è destinato a lasciare irrisolto o a rinviare nel tempo la soluzione del problema, scaricandone la responsabilità su capri espiatori, che risponderanno frapponendosi alle istanze di cambiamento effettivo… Non si può dunque prescindere dall’affrontare congiuntamente i fronti della mobilità e della qualità degli automezzi, privati e commerciali, del consumo di energie fossili per riscaldamento e quello della produzione industriale, specie energetica.”
Fonte: http://www.lugonotizie.it
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Buongiorno, vi siete accorti solo ora che il taglio dei servizi è semplicemente il risultato di una politica europea della distruzione del sistema pubblico a favore del privato, vedi Banche multinazionali e finanza creativa .
Che bello stare in questa idea di Europa degli affari privati.
Un saluto a tutti voi illusi che credono alla frase ce lo chiede l’Europa.
Per la verità ce ne siamo accorti da un po’. Potresti documentarti scorrendo le pagine di questo sito. Molti di noi lo sanno sulla propria pelle essendo pendolari storici. Guarda bene le pagine che si occupano di traffico regionale; quelle sull’alta velocità e in genere i post che si occupano di traffico. Par parte nostra non abbiamo mai creduto alla frase che tu citi a proposito di Europa. Da decenni l’Europa chiede di spostare il traffico stradale sulla ferrovia. Ci sono stati anche commissari che hanno addirittura minacciato l’Italia di non dare più soldi se si continuava a costruire altri Km di autostrade. Ma gli interessi tutti italiani e spesso anche la voglia di tangenti hanno avuto la meglio.