Si sente più di frequente citare l’esigenza di conoscere cosa è avvenuto nel passato più antico e anche più recentemente. Mettiamo….. quel che accadde qualche decennio fa. Si moltiplicano anche gli appelli alla riscoperta di storie passate. Anche i cosiddetti “social” tipo facebook o twitter aiutano ad esprimere pareri che dimostrano molto spesso l’assenza della necessaria conoscenza dei fatti e anche della necessaria documentazione.
Non manca però chi cerca di porre rimedio a queste mancanze nella convinzione che sia sempre più difficile muoversi verso il futuro senza conoscere il passato.
Anche la redazione di Europaviva21, nel suo piccolo, tenta di dare una mano cercando di fornire un racconto il più possibile aderente alla realtà che si vuole descrivere. Ci accingiamo a iniziare raccontando quella volta degli ambientalisti impegnati nella battaglia – ancora in corso – per avere un Parco del Delta del Po aderente alle aspettative di tutti gli amanti della natura e del territorio.
Racconto di quando gli ambientalisti dell’Emilia Romagna scrissero a Brigitte Bardot.
Era il 28 agosto del 1997 quando Legambiente di Comacchio segnalò che di lì a qualche giorno avrebbe avuto luogo una iniziativa molto importante: la premiazione di Brigitte Bardot a Ferrara e nel Delta per ritirare un premio per il suo impegno in difesa degli animali. Tutto bene. Ma curiosamente l’iniziativa era in stridente contrasto con i comportamenti concreti dell’amministrazione del Parco riguardanti sia il settore edilizio che l’aumento della pressione della caccia sui territori del Parco. Per porre l’esigenza di mettere in rilievo le contraddizioni degli organizzatori dell’iniziativa ci fu chi propose di mettere in guardia la stessa ospite annunciata. Fu quindi inviata “per mail” una lettera (la copia è in allegato) alla Fondazione Brigitte Bardot con la quale si chiedeva di poter avere un incontro informale con l’attrice per spiegare anche a lei qual’era in realtà la situazione.
Per la verità non ci si attendeva molto. Per questo si decise anche di rendere pubblica la notizia dell’invio della nostra mail alla quale gli organizzatori risposero pubblicamente con un po’ di sufficienza: “ma cosa vogliono questi ambientalisti…..”.
Intanto la preparazione dell’iniziativa seguiva il suo corso in attesa del grande evento. Previsti oltre 40 inviati da giornali di tutta Europa per il grande evento in onore di B.B. (premiazione e Galà) che si doveva tenere il 6 settembre (con una spesa di 400 milioni di lire a quanto si lesse sui giornali).
Addirittura lo staff della Bardot qualche giorno prima dell’evento aveva chiesto conferma della presenza delle guardie del corpo come richiesto.
Ma venerdì 5 settembre i giornali locali diedero notizia della disdetta di Brigitte Bardot. Titoli del Resto del Carlino: “il Delta rimane orfano di Brigitte Bardot” .
Non abbiamo mai saputo nemmeno noi per quale ragione Brigitte Bardot non sia arrivata nel Delta del Po in quella occasione, ma ci è sempre piaciuto pensare che forse abbia voluto “dribblare” un evento che non era in linea con le sue posizioni sulla tutela degli animali.
Allegato: Lettera a Brigitte Bardot.
Bologna, 28 agosto 1997.
prot. 137/97/lr
Gent.ma Brigitte Bardot
Fondazione Brigitte Bardot.
Carissima Brigitte, (ci scusi se ci permettiamo di rivolgerci a Lei in questo modo ma ci incoraggia a farlo il comune interesse per la natura).
Il motivo di questa nostra lettera è dato dall’annuncio della Sua presenza a Ferrara nei prossimi giorni per una iniziativa promossa dalla Provincia di Ferrara e dalla Regione Emilia Romagna (Delta chiama Delta). Ci permettiamo di sottoporle per l’occasione alcuni elementi di valutazione.
Gli Enti che organizzano l’iniziativa alla quale Lei è stata invitata ritengono – a giusta ragione – che la Sua presenza possa nobilitare la loro iniziativa e migliorare l’immagine della loro azione sui temi ambientali e della salvaguardia della natura. Questi Enti (Provincia di Ferrara e Regione Emilia Romagna), hanno istituito fin dal 1988 un Parco Regionale nel Delta del Po ma non hanno provveduto a garantire la tutela della fauna, della flora e dell’ambiente naturale. L’Unione Europea ha riconosciuto ben 28.000 ha. di zone umide e pinete come siti di importanza europea ma solo una piccola parte dell’area del Delta è stata sottoposta alle necessarie misure di tutela. Gran parte del territorio del Delta del Po non gode di alcuna protezione ed è interessata da una intensa attività di caccia.
Recentemente con una delibera della Provincia di Ferrara, proposta dal Consiglio del Parco sono state moltiplicate per cinque volte (da 160 a 600 unità settimanali) le possibilità di caccia all’interno delle zone umide delle Valli di Comacchio, che rappresentano un patrimonio naturalistico inestimabile riconosciuto dalla Convenzione di Ramsar. In conseguenza di queste decisioni l’area è stata di fatto trasformata in un poligono di tiro per cacciatori facoltosi..
Il comportamento degli Enti che gestiscono il Parco Regionale ha trovato la disapprovazione anche del Governo Nazionale e segnatamente del Ministro dell’Ambiente. Le Associazioni Ambientaliste (tra le quali Legambiente e WWF Italia) hanno denunciato il fatto che il Parco in effetti è solo “sulla carta” e hanno chiesto più volte le dimissioni dei componenti della Presidenza.
Come può rendersi conto da queste scarne informazioni, gli organizzatori delle iniziative alle quali Lei è stata invitata sono più attenti all’immagine che vogliono dare al pubblico che alla tutela concreta dell’ambiente naturale e del sistema vivente. Dopo aver avuto notizia dalla stampa della Sua probabile presenza alle iniziative dei prossimi giorni, ci è sembrato doveroso fornirle elementi di valutazione che – se Lei ritiene opportuno – possiamo ulteriormente documentare con la collaborazione delle varie associazioni naturalistiche locali.
Rimaniamo a Sua disposizione per ogni eventuale esigenza e Le porgiamo i nostri saluti più cordiali.
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