I deputati ascolteranno la Commissione e il Consiglio in merito alla decisione di depennare diversi Paesi – tra cui Panama e Tunisia – dalla lista nera dei paradisi fiscali dell’UE, poco più di un mese dopo la loro prima iscrizione nella lista stessa. In gennaio, la Commissione ha annunciato che avrebbe spostato otto dei 17 paesi originari dalla lista nera a una “lista grigia”, ricevendo ulteriori critiche da parte di coloro che sono già scettici sulla mancanza di sanzioni nei confronti dei Paesi inclusi nella prima lista.
Segnalazione obbligatoria di regimi fiscali aggressivi: I deputati voteranno una proposta per chiedere ad intermediari come contabili, avvocati e consulenti fiscali di riportare gli schemi di pianificazione fiscale aggressiva transfrontaliera in un elenco centrale. Queste informazioni sarebbero quindi rese automaticamente disponibili alle autorità fiscali di tutti gli Stati membri. Nel dicembre 2017, la Commissione europea ha inserito nella lista nera 17 Paesi che si sono rifiutati di cooperare sulle misure contro i paradisi fiscali. Si tratta di: Samoa americana, Bahrain, Barbados, Grenada, Guam, Corea del Sud, Macao, Isole Marshall, Mongolia, Namibia, Palau, Panama, St Lucia, Samoa, Trinidad e Tobago, Tunisia e Emirati Arabi Uniti. Gli otto paesi spostati dalla lista nera alla lista grigia sono: Barbados, Grenada, Macao, Mongolia, Tunisia, Corea del Sud, Emirati Arabi e Panama.
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