I vicoletti intriganti, la rocca aldobrandesca. La vallata sinuosa e soprattutto i vigneti che circondano un borgo affascinante quanto ricco di risorse. Suvereto e il suo tesoro: il vino. E l’obiettivo di trasformare la cittadina in una wine destination, cioè una meta “dei calici” che nulla (o poco) ha da invidiare alla blasonata e vicina Bolgheri. Perché, come dice il sindaco , «chi ha un Maradona in squadra è orgoglioso di poterne valorizzare le qualità». Dunque al bando competizioni sterili e gelosie, e avanti tutta per spingere Suvereto nell’Olimpo delle destinazioni turistiche legate al nettare di Bacco. Di questo si è parlato nei giorni scorsi in un convegno di respiro nazionale, al Museo di arte sacra in piazza Vittorio Veneto, organizzato da Filippo Magnani, tour operator del settore, con il Comune. Ospite speciale Donatella Cinelli Colombini, fondatrice del Movimento turismo del vino e presidente delle Donne del vino. «Per promuovere al meglio le proprie aziende bisogna saper comunicare bene il marchio e soprattutto il territorio, anche attraverso siti internet aggiornati e ricchi di informazioni precise». Essenziale puntare anche sull’accoglienza, dunque sì a personale preparato, che conosca bene il prodotto, e che sia sorridente e piacevole. Giusto anche valorizzare l’estetica del posto, ma attenzione a non esagerare: «Se la location è bella e curata, ma il marchio non è ben visibile, si rischia di restare anonimi».
Ha posto l’accento sull’importanza della comunicazione sui social anche la professoressa Roberta Garibaldi dell’università di Bergamo: nella sua disquisizione sulle tendenze del turismo enogastronomico ha evidenziato l’importanza del “social eating”, il fenomeno che vede al centro l’organizzazione di pranzi e cene nel proprio domicilio con sconosciuti a pagamento, e che è in forte ascesa. La docente ha sottolineato anche la crescita del mercato gastronomico legato ai turisti musulmani.
Ha invece portato all’attenzione del pubblico la sua esperienza nelle Langhe Daniele Manzone, direttore della Strada del Barolo: «Da anni promuoviamo il nostro territorio nel mondo con tour ad hoc, puntando su un turismo selezionato». Un concetto che piace molto a Parodi: «Non dobbiamo snaturare la nostra realtà, esponendola a un turismo di massa, ma scegliere le chance a disposizione: quindi sì ai turisti che verranno dalle crociere in arrivo dal porto di Piombino, ma senza rinunciare alla nostra identità di piccolo borgo». Molto apprezzati anche i contributi dai professori Rossano Pazzagli dell’università del Molise, che ha parlato della formazione legata al vino nell’ateneo, e Piero Mastroberardino, presidente dell’Istituto del vino italiano, che ha parlato del territorio e dell’importanza del fare squadra, ognuno con il suo contributo. Presente all’incontro anche Umberto Gambino, inviato di Rai2 per Eat Parade.
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