Per anni la città olandese ha fatto sforzi per attrarre i turisti ma ora, come racconta un’inchiesta del Guardian, deve prendere contromisure. La stima è che diventino 23 milioni nel 2030
Dopo aver puntato tutto sul turismo per uscire dalla crisi finanziaria del 2008, Amsterdam deve prendere delle contromisure per ovviare all’impatto degli attuali visitatori, circa 18 milioni l’anno, sulla città e i suoi residenti. A parlarne è un’inchiesta del “Guardian”.
Visitatori quasi raddoppiati. Grazie ai suoi canali e alle bici, alle case pittoresche, ai suoi musei e, perché no, al quartiere a luci rosse e alla liberalizzazione del consumo di marijuana e hashish nei classici coffee shop, in una decina d’anni, tra 2005 e 2016, i turisti ad Amsterdam sono cresciuti da 11 a 18 milioni l’anno. E la prospettiva, secondo quanto afferma al quotidiano britannico il consigliere municipale, incaricato all’economia, Sebastiaan Meijer, è che diventino 23 milioni nel 2030. L’impatto sulla popolazione (i residenti sono meno di 850mila) è forte, e di questo si è occupato in particolare l’articolo del quotidiano britannico.
Alcol e sporcizia. Il “Guardian” ha intervistato gli autoctoni, “testimoni impotenti” della trasformazione della loro città. Una trasformazione votata al turismo, appunto, che ha portato con sé una modifica radicale dei quartieri storici con la nascita di negozi e altre attività pensate appositamente per i turisti. Che, come rilevano sempre i residenti, si accompagnano spesso a un “bagaglio” di sporcizia e alcolismo: tanti, troppi, gli episodi di incuria e danneggiamenti. “Vomitano nei nostri giardini – dice ad esempio una abitante di Amsterdam – purtroppo i visitatori vedono la città come un gigantesco parco di divertimenti”.
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