Un vero e proprio cartello era stato creato da sei agenzie turistiche israeliane per gestire in modo molto poco trasparente i viaggi scolastici ad Auschwitz.
Ogni anno sono migliaia i giovani che, non solo dalle varie città israeliane, ma da tutta Europa raggiungono la Polonia per conoscere di persona i luoghi che hanno visto la tragedia immane dei campi di concentramento. Peccato che qualcuno abbia visto nei viaggi d’istruzione una ghiottissima occasione per alzare qualche bella cifra, ben superiore a quella dovuta.
La polizia, infatti, ha perquisito gli uffici e le abitazioni dei manager delle agenzie finite sotto accusa, congelando i rispettivi conti bancari. L’accusa è quella delle più infami: essersi messi d’accordo sui prezzi prima di partecipare a una gara del ministero dell’Educazione israeliano per portare gli studenti nei luoghi dell’Olocausto. Il sospetto si è cominciato a concretizzare quando gli incaricati del ministero hanno scoperto che i preventivi per i viaggi richiesti ai diversi operatori richiedevano tutti lo stesso costo.
“È inaccettabile che si speculi sulle visite ai luoghi simbolo dell’Olocausto, considerato dai giovani israeliani un rito di passaggio carico di significato e solenità” ha commentato il corrispondente della BBC da Gerusalemme. Il record di visitatori risale all’anno scorso: nel 2015 1.720.000 persone si sono recate ad Auschwitz. La maggior parte dei visitatori (425.000) arrivavano dalla Polonia; 220.000 dal Regno Unito; 141.000 dagli Stati Uniti e 76.000 dall’Italia. Per la prossima estate, infine, è previsto il viaggio ad Auschwitz di Papa Francesco.
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