Cinque bracconieri deferiti in provincia di Lecce: sparavano ad allodole e altre specie usando apparecchi acustici elettromagnetici, per attirare più facilmente la selvaggina. Sono Stati bloccati in svariate località. Sanzioni anche per venditori di funghi sprovvisti di certificati
La caccia grossa, questa volta, l’hanno fatta i forestali, che in più località rurali salentine hanno colto con le mani nel sacco, anzi, sul fucile, ben cinque bracconieri. Abbattevano uccelli contro ogni regola, sfruttando i soliti richiami acustici, assolutamente vietati, dato che servono per attirare più facilmente la selvaggina tendendo agguati mortali.
E non solo. Durante i loro controlli, i forestali hanno sanzionato anche venditori ambulanti di funghi, in questo periodo molto ricercati, ma per i quali bisogna sempre prestare molta attenzione. Gli inesperti rischiano di confondere specie commestibili con altre velenose, incappando in inconvenienti spiacevoli, se non drammatici. Inoltre, la raccolta indiscriminata rischia di far scomparire intere specie, esattamente come succede in mare per la pesca selvaggia. E in questo caso, i venditori sembra che fossero sprovvisti di certificati sulla tracciabilità del prodotto.
I cacciatori scorretti sono stati fermati soprattutto dagli agenti del Nipaf di Lecce. Si tratta del Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale del comando provinciale, che ha perlustrato a fondo capoluogo e dintorni. Gli agenti hanno sequestrato in totale quattro fucili, tre richiami acustici, la selvaggina abbattuta e le munizioni.
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