Turismo a Piancavallo, per gli operatori la strategia web non basta: manca un piano comune che coinvolga gli imprenditori.

Piancavallo146Un interessante articolo del Messaggero Veneto (a firma di Donatella Schettini) entra a gamba tesa sulla questione della promozione turistica tra portali web e sistemi di relazioni). Il tema di un incontro era la promozione turistica e le piattaforme web finalizzato a ottimizzare le componenti della filiera. Il progetto punta su internet, a partire dal restyling grafico, soprattutto tecnico-operativo dei nuovi siti nel luogo turistico del Pordenonese per eccellenza: Piancavallo.
“Il turismo che arriva a Piancavallo attraverso i siti internet – scrive Donatella Schettini – è compreso tra il 10 e il 15 per cento e gli alberghi sono già presenti nelle piattaforme principali per la prenotazione. È quanto emerge dagli operatori della stazione turistica all’indomani dell’anticipazione sul Messaggero Veneto delle strategie in ambito provinciale. L’impressione è che sia un elemento che va ad aggiungersi ad altri, ma non quello risolutivo per rilanciare la località turistica e la provincia”.
L’articolo riferisce poi il parere di Piero Toffoli presidente della Cooperativa Piancavallo 1265, che unisce nove operatori della stazione turistica ed evidenzia che la gente nella stazione turistica «non arriva con un portale. Bisogna portare gruppi e fare accordi con le agenzie che non si appoggiano ai siti internet. In percentuale – evidenzia – le persone che prenotano attraverso internet sono tra il 10 e il 15 per cento. È una fascia che ha una sua importanza e non essere sul web sarebbe negativo. Ma non è il modo principale di arrivo dei turisti, che avviene attraverso agenzie e tour operator».
Educational, workshop e rassegne fieristiche sono forme di promozione che a Piancavallo si usano da anni. «Manca una strategia comune»: è il giudizio di Ippazio Ciardo, uno degli imprenditori storici di Piancavallo, che aggiunge: «Manca un piano comune che veda coinvolti anche noi imprenditori. Ho letto di questa iniziativa, ma mi chiedo perché non siano stati coinvolti gli operatorii: nessuno ci ha mai chiesto che cosa chiedono i clienti e quali servizi servono. Bella l’idea di un portale per la prenotazione, ma ricordo che c’è già quella di Turismo Fvg che fa fatica a decollare».
L’imprenditore chiede «una strategia unica, con a capo la Regione, non può essere che ognuno abbia una sua strategia per il rilancio del turismo: un comune ha la sua, la pro loco pure e la camera di commercio un’altra». Una strategia condivisa tra gli operatori, «che sono gli attori principali delle località turistiche. Poi, finalmente, dobbiamo fare sistema: ora, invece, ognuno ha un depliant di un certo tipo, diverso dagli altri. C’è una grande confusione». A noi di Europaviva21 che osserviamo  dall’estermo sembra davvero che tutto il mondo sia paese. Il caso di Piancavallo può essere accumunato ad altre esperienze di promozione turistica che all’inizio della stagione sembrano aver risolto tutti i problemi con formule facili (anche se sempre molto costose) per poi dimostrarsi più discutibili al momento dei bilanci.

Fonte: Il Messaggero Veneto



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