Italian Train Experience: “FS sceglie il turismo lento” (ma va….?).

2013-06-17 09.57.06Sui binari “minori” della rete ferroviaria italiana che vanta 2mila stazioni, verrà proposto in occasione dell’Expo il primo circuito sperimentale per il turismo lento, parte integrante del progetto “500 Stazioni” di RFI e FS, che prevede un investimento complessivo di quasi 2 miliardi di euro. Il primo itinerario da Torino a Milano prevede soste nelle stazioni di Chivasso, Santhià, Trecate, Magenta (con arrivo a Rho Fiera) che verranno riqualificate con l’allestimento di ambienti wifi, mappe interattive, aree per esposizioni di opere di artisti del territorio limitrofo e app dedicate alle informazioni sulle località interessate al circuito per una tempestiva consultazione da parte dei viaggiatori-turisti.
Il restyling è stato affidato all’artista Ugo Nespolo, che ha espresso apprezzamento per «la volontà di valorizzare la provincia italiana come occasione di viaggi brevi e molto economici».
«Un’iniziativa encomiabile – ha commentato il vice ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Riccardo Nencini – perché inverte una tendenza storica, ovvero quella del Grand Tour pensato nell’800, che toccava, e tocca ancora, solo le grandi città d’arte come Venezia, Firenze, Roma e Napoli. Con questo progetto si può e si deve effettuare il rilancio dei territori minori, l’Italia nascosta, ma sempre ammirabile attraverso la forma del turismo lento che solo la ferrovia può regalare».
Fin qui i comunicati stampa delle Ferrovie dello Stato in vista dell’EXPO di Milano. Con i tempi di FS ci sembra piuttosto singolare che un’azienda che si distingue per tempi di realizzazione tutt’altro che veloci possano essere pronti per l’apertura della grande esposizione che apre i battenti il primo maggio.
Altrettanto dicasi per le dichiarazioni dell’amministratore delegato di FS, Michele Mario Elia che si lascia andare all’entusiasmo: «Crediamo molto – dice infatti il numero 1 di FS – nell’opportunità dell’Expo come trampolino di lancio di questo nostro ambizioso progetto che mira a rilanciare l’Italia minore che spesso minore non è. Un patrimonio di bellezze paesaggistiche e culturali che il viaggiatore potrà riassaporare utilizzando i treni e frequentando piccole ma suggestive stazioni di provincia». Che dire? Anche qwuesta sarà un “prima pietra”? Ben vengano HI FI, app., i quadri di artisti e via dichiarando. Ma forse sarebbe meglio cominciare col ridurre i ritardi, mettere più treni sui binari, offrire posti a sedere sufficienti a ospitare la clientela crescente, dare la possibilità ai disabili di viaggiare, potersi portare le bici in treno, tenere pulite le toilette e le sale di attesa, dare informazioni più puntuali ai viaggiatori.
Fonte: www.fsitaliane.it



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