I turisti stranieri non hanno abbandonato il Belpaese: nel corso del 2014 le loro presenze in albergo sono aumentate dell’1,5%. Quelle degli italiani segnalano invece un aumento molto più contenuto, pari allo 0,6% ma comunque ancora sotto i livelli del 2011. E all’orizzonte c’è la sfida dell’Expo. Federalberghi traccia un bilancio per l’anno appena trascorso e parla di turismo “a corrente alternata”, in cui il fatturato e l’occupazione nel settore sono in calo.
I dati sono dell’Osservatorio turistico-alberghiero di Federalberghi e dicono che il 2014 ha registrato una variazione del +1,1% di presenze alberghiere tra italiani e stranieri. La lieve crescita delle presenze alberghiere degli italiani ha fatto segnare un +0,6% nei dodici mesi dell’anno. Per quanto invece riguarda la componente straniera si è registrata una crescita leggermente più cospicua pari a +1,5% di pernottamenti. L’andamento mensile evidenzia per gli italiani indicatori negativi per sette mesi su dodici e alcuni significativi picchi di crescita ad aprile (+7,7%), a maggio (+7,1%) e a dicembre (+5,5%), mentre gli stranieri hanno registrato solo tre mesi di trend negativo (marzo, maggio e luglio), inanellando incrementi record ad aprile (+11,6%) e dicembre (+5,6%).
“Il 2014 per il turismo italiano è stato un anno a corrente alternata, che chiude i conti con le ulteriori flessioni dei fatturati e del numero degli occupati – commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – I turisti stranieri ancora una volta hanno confermato l’attaccamento al nostro Paese con una crescita dell’1,5% delle presenze in albergo consolidando un risultato pari a +6,8% negli ultimi tre anni, mentre la domanda italiana, pur in presenza di un timido segnale positivo (+0,6% nel 2014), rimane saldamente attestata sotto i livelli del 2011 (periodo dal quale si assomma un -7,65% di pernottamenti). La clientela straniera però – evidenzia il presidente degli albergatori italiani- non si distribuisce omogeneamente su tutta la penisola e, di conseguenza, desta particolare preoccupazione la condizione di profonda sofferenza delle località che si rivolgono in prevalenza al mercato interno”.
I lavoratori sono in flessione (meno 1,7% complessivo, frutto di un meno 3,2% di lavoratori a tempo indeterminato e di un meno 0,2% di quelli a tempo determinato) e questo secondo Bocca conferma il fatto che “le imprese sono costrette a navigare a vista”. I trend rilevati dal Centro studi di Federalberghi trovano puntuale conferma, spiega la sigla, in altri autorevoli osservatori come Bankitalia che, durante il periodo gennaio-ottobre 2014, ha registrato un +3,3% delle spese dei viaggiatori stranieri in Italia e l’Istat che, durante il periodo gennaio-settembre 2014, ha rilevato un’ennesima diminuzione del fatturato dei servizi di alloggio (-0,2%), ancor più preoccupante se si considera il -2,7% rilevato nel terzo trimestre 2014, quello che comprende la stagione estiva durante la quale si concentra una parte cospicua del giro d’affari del settore.
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