L’Ufficio Legale della Direzione Generale per il Mercato Interno della Commissione Europea, ha comunicato al governo italiano di aver ricevuto una serie di segnalazioni che denunciano la “incompatibilità dell’accordo sulla realizzazione del Passante Autostradale a Nord di Bologna del 29 luglio 2014 con le regole europee sugli appalti pubblici e le concessioni”. “In seguito – scrive l’Ufficio Legale – abbiamo contattato le autorità italiane al fine di chiedere chiarimenti sull’accordo in questione”. La comunicazione arrivata in dicembre dagli Uffici della Commissione è relativa all’ennesimo accordo sul tema fra Governo, Regione, Provincia, Comune di Bologna e Società Autostrade.
L’atto compiuto dagli Uffici della Commissione Europea fa parte della normale procedura adottata in questi casi, prima di dare avvio all’apertura di una procedura di infrazione rispetto alle regole sul mercato interno dell’Unione. La commissione ha infatti concordato con una serie di paesi europei un percorso che riserva ai governi nazionali 10 settimane di tempo per una risposta e si concede altre 10 settimane per la propria valutazione. Si tratterà di capire se anche in questo caso la Commissione riterrà di mantenere il parere che già espresse nel 2003 e ancora nel 2009 in seguito ad atti analoghi assunto dal Governo con Regione, Provincia e Comuni.
“Siamo di fronte ad una storia infinita messa in atto da circa 20 anni dai promotori del Passante Nord, ancora in campo su vicende di questi giorni, per sostenere speculazioni immobiliari e lucrare profitti dalle grandi opere – puntualizza Luigi Rambelli, ex Presidente Regionale di Legambiente ed oggi portavoce di Europaviva21 – nel novembre 2003 si sfiorò anche la procedura di infrazione”.
Infatti in risposta all’allora presidente di Legambiente on. Ermete Realacci (esponente PD, oggi presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati), gli uffici del Commissario Bolkenstein comunicarono di aver richiesto “alle autorità italiane informazioni sulle modalità attraverso le quali l’ANAS intende affidare tale opera ed in particolare, sull’accordo concluso nell’agosto 2002 tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e gli enti locali interessati, che ipotizzava l’affidamento diretto dell’intervento alla società Autostrade”.
Si comunicava inoltre che “le competenti Autorità Italiane” avevano dichiarato che non intendevano “procedere all’affidamento diretto della realizzazione dell’opera in questione alla società Autostrade, inizialmente ipotizzato nel suddetto accordo di carattere politico”, e chiarito che detto accordo non era “da considerarsi più attuale”. I servizi della Commissione ritennero allora che “in presenza di una conferma ufficiale di tale posizione”, la procedura potesse “concludersi per l’insussistenza di violazioni della normativa comunitaria in materia di appalti pubblici”. Ma fin da allora gli uffici di Bruxelles ritennero di avvertire che rimaneva “impregiudicata la valutazione delle procedure ….. in concreto adottate per pervenire all’affidamento in questione”.
VIDEO: Passante autostradale di Bologna, un’opera inutile e dannosa
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