Le trivelle minacciano il turismo? Prende il via la corsa all’oro nero nell’Adriatico Croato.

Trivelle NEWS_136491Con l’assegnazione di dieci concessioni di sfruttamento, la corsa all’oro nero nell’Adriatico croato prende il via, nonostante il forte malcontento di molte associazioni. Preoccupazione per il turismo che rappresenta il 20% del Prodotto Interno Lordo Croato. Nè da notizia Globalist.it con un articolo firmato da Francesco Caponio.

E se il fine non giustificasse i mezzi? Un simile interrogativo, rivolto insistentemente in questi giorni da diverse associazioni e ong all’esecutivo di Zagabria, riassume in sé l’enorme disagio manifestato da ambientalisti e semplici cittadini nei confronti dell’imminente corsa all’oro nero scattata sotto i fondali dell’Adriatico croato. Con la decisione di assegnare le licenze per l’esplorazione e lo sfruttamento in dieci aree, infatti, la prima seduta governativa del 2015 ha sancito ufficialmente il preludio dell’impegnativa e strategica avventura petrolifera di Zagabria. Una mossa ritenuta essenziale per ottenere l’agognata autonomia energetica, che assicurerebbe peraltro incassi preziosissimi in grado di rimpolpare le esangui casse croate, e imprescindibile su scala mondiale per frenare le mire espansionistiche di Mosca. Si tratta, tuttavia, di un progetto che non spaventa soltanto i più ferventi ambientalisti, ma mette in allarme anche molti cittadini ed analisti che temono massicce ripercussioni sul fronte turistico.

Il Consiglio dei ministri guidato dal premier Zoran Milanovic ha stabilito quali società del settore energetico possano fregiarsi delle licenze relative alle operazioni di esplorazione e trivellamento in 10 lotti (su un totale di 29). Trascorsi due mesi dal termine della prima gara pubblica indetta lo scorso aprile per raccogliere le offerte delle compagnie interessate allo sfruttamento dei presunti giacimenti di petrolio e gas nell’Adriatico croato, il governo ha voluto premiare cinque società. In particolare, sette licenze sono state ottenute dal consorzio costituito dalla statunitense Marathon Oil Corporation e dall’austriaca Omv Ag, due dalla compagnia petrolifera croata Ina (controllata dal gruppo magiaro Mol) e una dal consorzio formato dall’italiana Eni e dalla britannica Medoilgas. Una volta portati a termine gli accordi con le concessionarie, la cui firma è prevista entro il prossimo 2 aprile, l’esecutivo potrà immediatamente disporre di oltre 13 milioni di euro a fronte del rilascio dei diritti di sfruttamento. E gli investimenti garantiti dalle aziende vincitrici nei prossimi cinque anni dovrebbero superare i 630 milioni di euro, stando alle dichiarazioni rilasciate dal ministro dell’Economia croato Ivan Vrdoljak.

Fonte: Globalist.it Vedi il testo integrale dell’articolo.



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