La stagione turistica estiva del 2014 sarà ricordata come una dei peggiori degli ultimi 22 anni – la seconda peggiore, per la precisione, dopo quella del 2012. Lo dicono le statistiche, ancora provvisorie, diffuse dall’Osservatorio del turismo (O-Tur) dell’Università della Svizzera italiana (USI), secondo le quali il totale dei pernottamenti da maggio a ottobre (1’685’050 unità) è calato del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2013. Il tonfo sarebbe da imputare alle avverse condizioni climatiche.
Bene han fatto solo Bellinzona e l’Alto Ticino (+4,1% dei pernottamenti a fronte di una calo degli arrivi di 6,1 punti percentuali). Male tutti gli altri: Lugano (-5.6% delle presenze), Lago Maggiore e Valli (-5,7%) e Mendrisiotto (-6,6%).
Simili anche i risultati del mese appena trascorso. A ottobre i numeri indicano una riduzione dei pernottamenti alberghieri pari al 5,1% rispetto al 2013 (11’3809 presenze in meno) e un calo degli arrivi dei turisti: -3,1% (3’097 in meno).
Se può consolare, Ticino e Friburgo sono gli unici cantoni in perdita. Nel resto della Svizzera, sia a livello regionale che globale, si è registrata una crescita.
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