Con un volume di quasi 300 pagine Attilio Rinaldi racconta oltre 30 anni delle fioriture algali in Adriatico e del lavoro che aveva (ed ha tuttora) al centro l’attività di monitoraggio permanente con il battello oceanografico “Daphne” e l’iniziativa per conoscere, far conoscere ed affrontare i problemi del Mare Adriatico. Per la prima volta un grande problema ambientale portava con se la prova del forte connubio fra salvaguardia della natura, difesa dei redditi da lavoro e di un’intera economia locale. Alla presa di coscienza seguì il bisogno di conoscere e affrontare i problemi. Crebbe così una iniziativa di grande rilevanza capace di rendere possibile uno straordinario concerto tra mondo della ricerca e società civile, quella degli amministratori, degli enti di governo, delle categorie e delle associazioni ambientaliste. “Seppure con passi diversi – come racconta la postfazione del libro di Rinaldi – in quasi tutti i casi ci si muoveva all’unisono, con intenti e obiettivi che lasciavano trasparire una sorta di simbiosi nella quale gli uni avevano bisogno degli altri”. E’ naturale per chi voglia conoscere una storia nella quale l’ecologia assume un valore che tutti possono percepire, leggere gli interventi contenuti nel volume e ripercorrere le varie fasi dello sviluppo dell’iniziativa in difesa dell’Adriatico e del Po e dei fiumi minori. Si tratta di un impegno che ci ha visti partecipi a partire dagli anni 80 e che tuttora richiede un impegno comune. Il libro di Rinaldi ci aiuta anche a capire perchè e cosa fare.
Il libro: “Fioriture algali in Adriatico. Il bacino padano-adriatico tra sviluppo e scienza. Editrice La Mandragora. 279 pagine – 19 euro.
Vedi anche: La storia di Europaviva ! L’inizio e la crescita di un’ iniziativa politica un po’ diversa.
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