Lettera di Luigi Rambelli, Portavoce di Europaviva21 –
Scrivo da Fontanelice, a casa di mio figlio in via Montanara Ponente 6, per raccontare quanto accaduto nelle prime ore di mercoledì durante un violento temporale. Alle 5,40 come testimonia l’orologio della cucina che da allora non si è più mosso, un forte boato ha fatto saltare tutti i salvavita collegati alla rete ENEL.
Sembrava una bomba e io ho commentato che il fulmine aveva colpito molto vicino. Quando si è fatto giorno mi sono accorto che era stato colpito l’albero più alto del parco antistante la casa a circa 30 metri dal mio letto. L’albero di circa 30 metri di altezza e una circonferenza di 2,50 metri alla base era letteralmente scoppiato, troncato a metà con dispersione di almeno un centinaio di pezzi in tutte le direzioni per un raggio di una trentina di metri. Alcuni di questi sono veri e propri tronchi di 4 o 5 metri strappati a metà o anche in tre parti, altri frammenti fino a 20 centimetri di lunghezza.
Per fortuna nessun problema serio alle persone data l’ora, anche se qualche pezzo, è arrivato contro le persiane chiuse o sul terrazzo di casa.
Il “bello della storia” – si fa per dire – è che alcuni pezzi sono rimasti impigliati nei rami superstiti che uno di questi “biforcuto” è rimasto a cavalcioni di un cavo della rete elettrica che attraversa il parco a 5/6 metri di altezza, in base ad una servitù imposta dall’ENEL. Per una persona come me – non esperta – la cosa migliore è stata chiedere all’ENEL cosa fare dato che il cavo non è di pertinenza dell’abitazione ma solo oggetto di una scrittura che assegna ad ENEL la facoltà di “deramificare od abbattere in qualsiasi tempo e anche senza preavviso, quelle piante che, nell’ambito della zona asservita, trovandosi in prossimità dei conduttori, possano pregiudicare, ad esclusivo giudizio dell’ENEL, con il loro accrescimento la messa in servizio, il regolare esercizio e la sicurezza dell’elettrodotto”.
La risposta alla mia chiamata al numero verde della compagnia elettrica chiedendo un loro intervento è stata la solita che arriva in questo tipo di casi. Al telefono l’operatore ha risposto che non riteneva di dover intervenire perchè per loro quel cavo non presenta problemi e la manutenzione delle piante non è un problema dell’azienda, salvo poi spiegare che se toccasse a loro dovranno inserire l’intervento in un futuro programma di tagli di alberi o rami che possono interessare l’eletrodotto. Evidentemente è così che l’azienda elettrica interpreta le facoltà che gli sono state riservate in base alla servitù. Non mi resta che recintare l’area in modo che nessuno si faccia male.
PS. L’ENEL è intervenuta. Il 22 ottobre si è presentata una squadra dell’ENEL che ha provveduto a rimuovere il ramo a cavallo del cavo elettrico e ispezionare anche le altre possibili interferenze della vegetazione con i cavi elettrici presenti nel giardino ed oggetto della servitù. Il responsabile della squadra ha tenuto ad informare che si era verificato un problema e che il gli addetti al servizio telefonico non erano tenuti a dare indicazioni ma avrebbero dovuto limitarsi a passare la segnalazioni alla squadra dell’ENEL che si occupa di questo tipo di situazioni.
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