Purtroppo anche a Gallipoli e in altre località del Salento che negli ultimi anni hanno visto un vero e proprio “boom” di presenze è arrivato quanto è già accaduto in altre destinazioni oggetto delle attenzioni del turismo di massa. E, come riportano gli organi di stampa locali si è alzata la protesta dei residenti riuniti in un Comitato di Liberazione” e di gran parte dei turisti ospitati in questo periodo nelle spiagge del “Tacco d’Italia”. La situazione è descritta fra gli altri dal “Nuovo Quotidiano di Puglia” che spiega che è partita un’onda vera e propria e informa che il Comitato cittadino di liberazione, nato a Gallipoli sulle macerie dei volti sfatti del divertimentificio estivo, porta avanti la sua crociata e raccoglie adesioni in tutta la regione. “Siamo stati contattati da Ostuni – spiega Roberto Giurgola, portavoce del comitato -, ci hanno chiesto come organizzarsi alla stregua di Gallipoli per evitare che anche la Città bianca diventi una pattumiera a cielo aperto, in cui al mattino ci si sveglia tra escrementi, gente che dorme in strada e bottiglie di alcolici vuoti sparse ovunque».
In pochi giorni è sorta anche una pagina facebook del gruppo di cittadini inferociti, con oltre mille adesioni che vede anche sostenitori del comitato,tra i quali anche «turisti in arrivo da fuori e giovani – precisa Giurgola -, che scelgono Gallipoli per divertirsi, vista l’ampia scelta che offre, ma non condividono le derive cui stiamo andando incontro da qualche stagione».
Alla miriade di presenze in grado di far slittare la marina in vetta alle mete d’elezione del turismo estivo è seguito il caos che ha sparigliato le carte. E così al colore delle feste si sono sostituiti gli striscioni e magliette del comitato cittadino contro i quali si schierano soltanto quelli che non si rendono conto che al “boom” può seguire a breve il “flop”.
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