Perchè fare il passante di Bologna anche se Autostrade conferma che non serve a migliorare il traffico? Pesano i ripetuti veti della UE e il Comune di Bologna prende le distanze.

“A dispetto di chi afferma che le grandi opere non si fanno per colpa di chi dice sempre di no è arrivata la presa di posizione del Comune di Bologna – passante di Bolognadichiara Luigi Rambelli, portavoce dell’Osservatorio Europaviva21 – che potrebbe essere la pietra tombale per il Passante Nord di Bologna; sarebbe un bene dato che quest’opera di cui si parla da ormai 20 anni sarebbe davvero micidiale per l’assetto paesistico/territoriale della pianura Bolognese. Va tenuto conto – aggiunge Rambelli – che sulla procedura adottata pesano anche i ripetuti veti della Commissione Europea dichiaratasi contraria all’affidamento diretto ad Autostrade per la costruzione di quella che si configura come una nuova autostrada e – a quanto è dato sapere in via informale – i proponenti non avrebbero neppure provveduto a sottoporre i nuovi progetti alla Commissione Europea”.

L’Osservatorio Europaviva21 (www.europaviva21.it) che dopo l’iniziativa sul People Mover torna ad occuparsi dei progetti per la mobilità in Emilia Romagna, sottolinea anche le considerazioni, mai smentite, fatte da Autostrade per l’Italia all’indomani della chiusura dei lavori del Comitato Tecnico per il Passante Nord di Bologna. Con quell’atto Sutostrade dice ufficialmente che “Allo stato attuale l’autostrada A14 nel nodo Bolognese presenta livelli di servizio adeguati ai volumi di traffico transitanti, anche grazie al funzionamento della terza corsia dinamica. Le complanari invece presentano livelli di servizio critici, nella maggioranza dei tratti elementari di cui si compone”. Il giudizio della società concessionaria appare quindi sostanzialmente liquidatorio e circostanziato.

Del resto basta leggere il documento ufficiale allegato al report dei lavori del Comitato tecnico per il passante Nord di Bologna. Autostrade per l’Italia, dopo aver riportato i dati di traffico giornaliero del 2012 prevede quel che in realtà sta già accadendo e cioè una riduzione del traffico al 2018 sia per le corsie autostradali che per le tangenziali. Il documento aggiunge anche una serie di giudizi pesanti sulla proposta del passante, stimando come conseguenza della realizzazione dell’opera, un aumento del 50% dei “costi per la collettività (costi operativi, del tempo di viaggio e del pedaggio) e gli impatti ambientali sul territorio (in termini di emissioni di inquinanti, occupazione di territorio, ecc)”.

“In definitiva – scrive Autostrade per l’Italia (ASPI) nell’approfondimento tecnico-trasportistico effettuato sull’opera proposta al fine di valutare la fattibilità dell’opera – tenuto conto dei risultati registrati in termini di: modesti benefici trasportistici attesi per la collettività (poco significativi per le complanari e addirittura negativi per l’A14; consistenti impatti territoriali ed ambientali, peraltro in un contesto caratterizzato da valenza paesaggistico/archeologico nonché da un’importante rete idrografica ; stima dell’intervento; conseguente scarsa sostenibilità dell’analisi costi benefici, (evidente per il tracciato degli Enti Locali, molto probabile per il tracciato ASPI (anche alla luce delle attuali previsioni di traffico); si conferma la mancanza di elementi necessari a garantire la fattibilità tecnico-economica dell’iniziativa…”



Categorie:Dall' Emilia Romagna

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