Appare piuttosto strano il dibattito aperto in questi giorni (dentro e fuori i partiti) sul raddoppio dei binari della Ferrovia Bologna/Budrio/Portomaggiore e sulla realizzazione di percorsi sotterranei nella città di Bologna. Il problema principale però è potenziare il servizio sull’infrastruttura esistente.
Piuttosto che invocare nuovi interventi è urgente e possibile aumentare il numero dei treni, cogliendo una domanda di trasporto pubblico in crescita.. In primo luogo bisogna riorganizzare gli orari, inserendo treni cadenzati a intervalli regolari, il cosiddetto “memorario”, aumentare la velocità media di esercizio, troppo bassa per un vero trasporto metropolitano, e garantire un servizio costante tutti i giorni e per tutto il percorso. Le eventuali risorse disponibili per investimenti si dovranno destinare al ripristino della tratta fra Budrio e Massalombarda della quale è stata dimostrata l’utilità, la fattibilità e l’economicità con lo studio realizzato dalle Province di Ravenna e Bologna”.
La posizione dell’Osservatorio Europaviva21che ha in corso una campagna di sensibilizzazione sui trasporti che interessano la Romagna, l’area Bolognese e le relazioni transappenniniche, si avvale dell’esame sulle condizioni di esercizio del trasporto ferroviario sulla linea ferroviaria che parte dalla Stazione centrale di Bologna, dove sfrecciano i convogli ad alta velocità, e registra per andare a Budrio, a 17km di distanza tra i 28 e i 30 minuti, alla poco invidiabile media di poco più di 30km/h, una velocità alla portata di un cicloturista.
Quel che emerge dall’esame dello stato dell’infrastruttura esistente e dagli orari attuali è che in determinate fasce orarie la frequenza del trasporto può essere considerata adeguata. Se ci si limita al tratto fra Budrio e Bologna c’è infatti un paio di treni ogni ora. I tempi di percorrenza sono, invece, inadeguati per un servizio da area metropolitana. La situazione migliora un po’ solo una volta usciti da Bologna, ma la velocità media non supera mai 50km/h. Già oggi l’infrastruttura, benché a binario unico, sarebbe in grado di garantire almeno un treno ogni mezz’ora su tutta la linea (in alcuni casi anche ogni 20 minuti), soprattutto grazie al numero di stazioni ferroviarie in cui è possibile effettuare l’incrocio dei treni. Il numero delle soste da effettuare non pare influisca troppo sui tempi di percorrenza data la capacità di accelerazione dei treni acquistati di recente. E’ quindi l’ora di aggiornare anche gli orari.
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Leggo con interesse il vostro articolo, in quanto residente in zona Rimesse.
Relativamente all’aumento del numero dei treni, vi assicuro che una frequenza maggiore non può essere predisposta fino a che non si provvederà all’interramento della ferrovia in zona Libia – Rimesse-Via Larga.
Le tre stazioni citate consentono l’attraversamento di Via Massarenti verso il quartiere Mazzini, arrivando da San Donato e dall’uscita Autostradale Fiera.
Negli orari di punta le code che si formano per la chiusura del passaggio a livello sono indescrivibili, già con la frequenza attuale.
L’unico modo per risolvere le necessità dei pendolari e insieme a quelli dei residenti è un intervento strutturato e urgente di riqualificazione della zona e interramento della ferrovia nel tratto urbano bolognese.
Abbiamo annotato le sue argomentazioni. Le risponderemo a breve.