
Europa e bici. Il piazzale della stazione centrale di Copenhagen
Il ministro dei Trasporti francese ha proposto un piano in 25 punti per aumentare l’uso della bicicletta per andare al lavoro. Oggi 3 milioni di francesi usano la bici, anche in collegamento con treno e metrò, per andare in ufficio: contro 17 milioni che pedalano almeno una volta a settimana. Tra le proposte la possibilità di svoltare a destra col semaforo rosso (già in vigore in Olanda e Belgio). Il diritto di procedere al centro della carreggiata (non sullo scomodo margine destro della strada). Parcheggi per velocipedi nelle stazioni ferroviarie e all’interno delle aziende. Impennata delle multe per chi parcheggia l’auto sulle piste ciclabili. E un esperimento pilota di retribuire con 25 cent di euro per km chi abbandona l’auto per la bici nel tragitto casa-lavoro. Una rivoluzione della mobilità?
20/11/2013
Ogni anno in Italia vengono rubate 320.000 biciclette dei 4 milioni circolanti (l’8%) e solo il 40% dei furti viene denunciato. Un fenomeno criminale che genera ogni anno un danno di 150 milioni di euro alla nostra economia per i mancati introiti dell’industria nazionale della bici, incluso l’indotto (fonte Confindustria Ancma), perché chi subìsce il furto è più incline a comprare bici a basso costo, inferiori per standard di sicurezza (spesso proveniente da mercati extraeuropei), o usate, con transazioni in nero. E per i ciclisti italiani la paura di essere derubati è seconda solo a quella di essere investiti. Dati emersi da una ricerca della Fiab (www.fiab-onlus.it) che, per il 65° anniversario del capolavoro di Vittorio De Sica ‘Ladri di biciclette’ ha promosso a Milano il 1° Convegno Nazionale sul Furto di Biciclette. Un’iniziativa per sensibilizzare i ciclisti a denunciare i furti, le prefetture a elaborare i dati al riguardo e i comuni a disegnare piani per contrastare il crimine, come la proposta della punzonatura del codice fiscale sul telaio. Perché all’indagine Fiab hanno risposto solo metà delle prefetture (solo un terzo ha dati sul furto di bici) e il 20% dei comuni.
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20/11/2013
Ogni anno in Italia vengono rubate 320.000 biciclette dei 4 milioni circolanti (l’8%) e solo il 40% dei furti viene denunciato. Un fenomeno criminale che genera ogni anno un danno di 150 milioni di euro alla nostra economia per i mancati introiti dell’industria nazionale della bici, incluso l’indotto (fonte Confindustria Ancma), perché chi subìsce il furto è più incline a comprare bici a basso costo, inferiori per standard di sicurezza (spesso proveniente da mercati extraeuropei), o usate, con transazioni in nero. E per i ciclisti italiani la paura di essere derubati è seconda solo a quella di essere investiti. Dati emersi da una ricerca della Fiab (www.fiab-onlus.it) che, per il 65° anniversario del capolavoro di Vittorio De Sica ‘Ladri di biciclette’ ha promosso a Milano il 1° Convegno Nazionale sul Furto di Biciclette. Un’iniziativa per sensibilizzare i ciclisti a denunciare i furti, le prefetture a elaborare i dati al riguardo e i comuni a disegnare piani per contrastare il crimine, come la proposta della punzonatura del codice fiscale sul telaio. Perché all’indagine Fiab hanno risposto solo metà delle prefetture (solo un terzo ha dati sul furto di bici) e il 20% dei comuni.
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